05 ottobre 2010

L'UOMO NELL'ARENA

Ci sono momenti in cui cerchi di essere distaccata, di vivere le cose come dovresti, ma poi il turbine del cuore ti travolge e tutto assume un'altra forma, vedi tutto da un'altra prospettiva e nulla ha il significato che dovrebbe avere e il saluto all'uomo dell'arena ti strugge.


L'UOMO NELL'ARENA
(di T. Roosevelt)
(...) Non è il critico che conta, né l'individuo che indica come l'uomo forte inciampi, o come avrebbe potuto compiere meglio un'azione.

L'onore spetta all'uomo che realmente sta nell'arena, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue; che lotta con coraggio; che sbaglia ripetutamente, perchè non c'è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta effettivamente per raggiungere l'obiettivo; che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza. Dunque il suo posto non sarà mai accanto a quelle anime timide che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.

(traduzione dall'inglese di G. Carro © 2007)

25 agosto 2010

Tornando da te

Ai piedi della tua tomba rileggo le parole di quel gelido giorno di febbraio ...
guardo quasi incredula quella foto e solo ora capisco che queste sono state le ultime parole che abbiamo potuto dirti ... Addio Nonna

“Cara mamma, Cara nonna,

te ne sei andata così, silenziosamente senza disturbare, verso un mondo nuovo.
Quante cose hai vissuto nella tua lunga vita? Tante, forse troppe.
Ci hai raccontato la guerra, la nascita di 10 figli, il matrimonio.
Quante cose ci hai insegnato? La generosità verso gli altri, l’amore per la famiglia, la gioia nel condividere quel poco che avevi, che con il tuo amore diventava abbastanza per tutti.
Quanti ricordi ci hai regalato….
Ci hai raccontato la tua forza, una voglia di vivere intatta fino all’ultimo, senza mai restare a letto, anche nell’ultimo periodo, quando i tanti malanni ti impedivano di camminare: sempre voglia di fare e girare per quella piccola casa che era il nido del piccolo passerotto gracile che eri.
L’amore che ci lega profondamente a te, ci ha raccolto tutti qui oggi: per salutarti, per accompagnarti in questo tuo ultimo viaggio, per non farti sentire sola e per trasmetterti ancora una volta tutto l’amore della tua famiglia riunita.
Non dobbiamo piangere! Perché sappiano che ora vivrai nell’immenso mistero di Dio, in un mondo senza orizzonti, dove le cose di un tempo sono piccole e fuggevoli. Perché nei momenti di sconforto e solitudine, penseremo alla tua nuova e meravigliosa casa, dove vivrai per sempre nella serenità e nella pace, e sapremo che sarai al nostro fianco sempre, per sostenerci e proteggerci.
Intatto nel tempo e nello spazio, sempre con noi porteremo il tuo ricordo.
Ciao Mamma, ciao Nonna.”