24 agosto 2006

Ricordi


03 Ago - Guardo da queste terrezze le terre aride e secche, paesaggi meditterranei, stopposi. Gli ulivi si susseguono tutti diversie qui sento affondare le mie radici. Non radici costruite dagli altrui sentimenti ma autentiche, proprie, reali. Le radici in versi dei poeti e descritte dai romanzieri, le stesse che senti scorrere nelle vene. Il caldo entra nell'epidermide e lo senti vivere dentro come il calore del tuo corpo. Il paesaggio è rimasto fermo, immobile nei miei 27 anni mentre il mio Ego nasceva, cresceva, maturava;ogni tanto una brezza di vento sembra parlarmi di segreti racchiusi tra questi sassi, tra queste terre. Sembra sussurrarmi la vita dei miei avi, gli avvenimenti della mia famiglia. Storie di vite, di generazioni che racchiudono gioie e dolori. Qui si vivono i grandi / piccoli drammi di ogni questione meridionale il tempo passare qui tutto giace immobile con il rammarico che oggi sarà uguale a ieri e la certezza che l'oggi sarà uguale al domani. A supportare questo la visione di un paesaggio da cartolina, nessuna macchina si muove, nessuna persona cammina, tutto giace. Tutto giace ma il mio cuore palpita e forte sento il respiro di una famiglia oggi impegnata in futilità e dimentica di ogni sentimento o valore che potrebbe tenerla unita. E mentre la gioia delle radici giace sovrana nel mio cuore la tristezza delle debolezze legate all'animo dell'uomo si insinua.